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Latouche a Rosolini

 

È tra gli avversari più noti dell'occidentalizzazione del pianeta e un sostenitore della decrescita conviviale e del localismo.

               Conosciuto per i suoi lavori di antropologia economica, critica il concetto di economia intesa in modo formale, ossia come attività di mera scelta tra mezzi scarsi per poter raggiungere un fine. 

                Critica il concetto di sviluppo e le nozioni di razionalità ed efficacia economica. Egli critica il cosiddetto "sviluppo sostenibile", che è profondamente contraddittorio, e rappresenta un tentativo estremo di far sopravvivere lo sviluppo, cioè la crescita economica, facendo credere che da essa dipenda il benessere dei popoli.

                 Nei suoi testi evidenzia che i maggiori problemi ambientali e sociali del nostro tempo sono dovuti proprio alla crescita ed ai suoi effetti collaterali; di qui l'urgenza di una strategia di decrescita, incentrata sulla sobrietà, sul senso del limite, sulle "8 R" (vedesi allegato) per tentare di rispondere alle gravi emergenze del presente.

                 Latouche accusa la logica dell'universalismo, perchè è una creazione ideologica occidentale, di un occidente, che in nome della propria identità, pretende d'imporre un imperialismo culturale al resto del mondo.

 

Introduzione

 

Relazione

 

Domande

 

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