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Nino Galloni - Ci fanno credere che ci sia una crisi!

 

Un discorso del prof. Nino Galloni a Maggio del 2016 al senato

"Come è possibile che si parli di crisi se non c'è nessuna scarsità reale delle risorse produttive, delle materie prime, dell'approvvigionamento, dei prezzi, dei costi o delle quantità nell'economia globale? Noi "crediamo" che ci sia una crisi economica, ma non è così: la crisi è solo una crisi di consapevolezza!".

L'intervento dell'economista Nino Galloni, già direttore generale al Ministero del Lavoro, alla conferenza stampa di presentazione del partito "Alternativa per l'Italia" (ALI) che ha un programma interamente votato al recupero della sovranità (monetaria e giuridica in primis) e al ripristino del dettato costituzionale, insieme a una rivoluzione del sistema bancario e del bilancio dello Stato.

 

Nino Galloni è figlio di Giovanni, esponente della Democrazia Cristiana e Vicepresidente del CSM, si laurea in Giurisprudenza nel 1975 e diventa ricercatore presso l'Università di Berkeley nel 1978. A Berkeley ha svolto una ricerca sotto la guida del professor Richard Webster che e stata pubblicata con contributo CNR.

Tra il 1980 e il 1987 è collaboratore dell'economista post-keynesiano Federico Caffè (che considererà suo maestro) nella facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Roma, e dal 1987 al 1999 insegna alla Luiss di Roma, all'Università degli Studi di Roma, all'Università Cattolica del Sacro Cuore, all'Università di Modena, e all'Università di Napoli.

Galloni è stato Direttore generale, al Ministero del Lavoro alla Cooperazione, dell'Osservatorio sul Mercato del Lavoro, Politiche per l'Occupazione Giovanile e Cassa Integrazione Straordinaria nelle grandi imprese, sindaco all'INPDAP, e all'OCSE. Dal 2010 al 2015 è membro effettivo del collegio dei Sindaci dell'INPS] e dal 2015 all'INAIL. È Presidente fondatore del Centro Studi Monetari, un'associazione per lo studio dei mercati finanziari e delle forme di moneta emettibili senza creare debito pubblico.

I suoi numerosi saggi affrontano in particolare tematiche riguardanti il mercato, la finanza, e la sovranità monetaria, soprattutto in relazione alle politiche nazionali italiane ed europee. In essi, Galloni evidenzia le sue posizioni critiche riguardo all'attuale equilibrio economico dei Paesi dell'Eurozona e insiste sulla fase di recente deindustrializzazione dell'Italia, a partire dagli anni Ottanta. A suo avviso le difficoltà dell'Euro potrebbero prevedere il ritorno alla sovranità monetaria nazionale per l'Italia e le altre nazioni europee, nel caso in cui l'Europa attuale si rivelasse incapace di ridistribuire efficacemente le sue risorse finanziarie. Galloni afferma la necessità di un ritorno alla separazione netta tra gli Istituti operanti nel credito rivolto ai soggetti dell'economia reale (anche di tipo pubblico, come le infrastrutture, la ricerca pubblica, eccetera), e i soggetti finanziari che operano sui mercati speculativi, ovvero negli scambi economici puramente finanziari (in particolare in due modi: con la reintroduzione dello Glass-Steagall Act e con l'introduzione di monete complementari). Nelle sue conferenze ed opere ha più volte ribadito il concetto di valutare diversamente le semplici irregolarità negli adempimenti amministrativi dei cittadini rispetto alle vere e proprie grandi irregolarità (che rientrano nell'illegalità). Mentre, nelle prime, lo Stato deve assumere un ruolo attivo aiutando il cittadino nei propri adempimenti amministrativi, le irregolarità più rilevanti vanno punite, per creare una dinamica virtuosa di collaborazione tra Stato e cittadino. Si è detto inoltre scettico sulla sostenibilità della decrescita felice perché essa richiederebbe una riduzione maggiore nella popolazione che nella produzione.

 

 

LA VERITÀ SULLE BANCHE: CHI CREA DAVVERO I SOLDI?

In questa intervista Nino Galloni spiega come funziona la contabilità bancaria. Chi crea davvero il denaro? La banca, quando eroga un prestito, o il cittadino, quando con il suo lavoro deposita i soldi? Quanto guadagna davvero una banca? Se io chiedo 200 mila euro in prestito e poi ne restituisco solo 20 mila, la banca ne ha avuto una perdita o solo un mancato arricchimento del 90% (ma si è arricchita di 20 mila euro)?
Infine, lancia una sua personale proposta di rivoluzione della contabilità delle banche, che ridurrebbe la tassazione dei cittadini alla metà, creerebbe piena occupazione e rilancerebbe lo Stato sociale.