Percorso


Login




Giornata mondiale del rifugiato 2016

Il 20 di giugno si celebra la mondiale del rifugiato

Il numero di persone fuggite da guerre, persecuzioni e violenze nel mondo ha segnato un record storico di 65,3 milioni a fine 2015, il 9,7% in più rispetto al 2014: lo rivela l’ultimo rapporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). A fine 2014, il totale era di 59,5 milioni. È la prima volta che la soglia di 60 milioni è stata superata. Circa la metà dei rifugiati di tutto il mondo sono bambini e la guerra in Siria - afferma l’Unhcr - resta la principale causa mondiale di fuga. 

 

Il totale di 65,3 milioni comprende i 3,2 milioni di persone che erano in attesa di decisione sulla loro richiesta d’asilo in paesi industrializzati a fine 2015

A livello globale, con una popolazione mondiale di 7,349 miliardi di persone, questi numeri significano che 1 persona su 113 è oggi un richiedente asilo, sfollato interno o rifugiato - un livello di rischio senza precedenti secondo l’Unhcr. Il numero di persone costrette alla fuga è più alto del numero di abitanti della Francia, del Regno Unito o dell’Italia. In molte regioni del mondo le migrazioni forzate sono in aumento dalla metà degli anni Novanta, in alcuni casi anche da prima, ma il tasso di incremento si è alzato negli ultimi cinque anni. Le ragioni principali sono tre: le crisi che causano grandi flussi di rifugiati durano, in media, più a lungo; è maggiore la frequenza con cui si verificano nuove situazioni drammatiche o si riacutizzano crisi già in corso (la più grave oggi è la Siria, ma negli ultimi cinque anni anche Sud Sudan, Yemen, Burundi, Ucraina, Repubblica Centrafricana); la tempestività con cui si riescono a trovare soluzioni per rifugiati e sfollati interni è andata diminuendo dalla fine della Guerra Fredda. Fino alla fine del 2005, l’Unhcr registrava circa 6 persone costrette a fuggire dalla propria casa ogni minuto. Oggi sono 24 ogni minuto.

 

Tra i paesi industrializzati, il 2015 è stato anche un anno record per numero di nuove richieste d’asilo, con 2 milioni di richieste (che hanno contribuito ai 3.2 milioni di casi ancora pendenti alla fine dell’anno). La Germania ha ricevuto più richieste d’asilo di qualsiasi altro Paese (441.900), un numero che riflette la prontezza e la capacità del paese nell’accoglienza delle persone fuggite verso l’Europa attraverso il mar Mediterraneo. Gli Stati Uniti rappresentano il secondo paese con il più alto numero di richieste d’asilo (172.000), in gran parte ricevute da persone che sono fuggite dalla violenza dei gruppi armati in America Centrale. Numeri significativi di richieste d’asilo sono stati registrati anche in Svezia (156.000) e in Russia (152.000). I bambini rappresentano il 51% dei rifugiati del mondo nel 2015, secondo i dati raccolti dall’Unhcr. Molti di loro erano separati dai loro genitori o viaggiavano da soli, un dato che desta molta preoccupazione. In tutto ci sono state 98.400 richieste d’asilo da parte di minori non accompagnati o separati dalle loro famiglie. Questo numero, il più alto mai registrato, mostra tragicamente quanto grande sia l’impatto che le migrazioni forzate nel mondo hanno su queste giovani vite.  

 

Da tre Paesi la metà dei rifugiati  

Tra i paesi coperti dal report Global Trends, la Siria con 4,9 milioni di rifugiati, l’Afghanistan con 2,7 milioni e la Somalia con 1,1 milioni rappresentano da soli oltre la metà dei rifugiati. Allo stesso tempo, la Colombia, con 6,9 milioni, è il paese con il più alto numero di sfollati interni, seguita dalla Siria, con 6,6 milioni, e l’Iraq, con 4,4 milioni. Lo Yemen è il paese che ha dato origine al maggior numero di nuovi sfollati interni nel 2015: 2,5 milioni di persone, il 9% della sua popolazione. Nel 2015, gran parte dell’attenzione è stata catturata dalle difficoltà dell’Europa nella gestione del milione e oltre di rifugiati e migranti arrivati via mare nel Mediterraneo, tuttavia il rapporto mostra come la maggior parte dei rifugiati del mondo fosse altrove. L’86% dei rifugiati sotto mandato Unhcr nel 2015 erano in paesi a basso o medio reddito, in prossimità di situazioni di conflitto. Questo dato aumenta fino al 90% se vengono inclusi anche i rifugiati palestinesi. Nel mondo, la Turchia è il principale paese ospitante, con 2.5 milioni di rifugiati. Il Libano invece ospita il più alto numero di rifugiati rispetto alla popolazione nel paese (183 rifugiati ogni 1.000 abitanti). La Repubblica Democratica del Congo ospita il maggior numero di rifugiati in relazione alla grandezza dell’economia del paese (471 rifugiati per ogni dollaro pro capite PIL, misurato a parità di potere d’acquisto).

 

A Siracusa

Una comunione delle arti per ribadire con forza che chi arriva sulle nostre coste è una risorsa e non un limite. La musica, il cunto, la prosa e la poesia, insieme a oltre cento artisti, sono stati il cuore della Giornata mondiale del rifugiato avvenuto lunedì 20 giugno, alle 20,30, al Teatro Greco di Siracusa. L’evento, celebrato per il decimo anno dalla Fondazione Inda, si svolge anche quest’anno con il patrocinio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e in collaborazione con la “Sprar Aretusa”, la sezione di Siracusa dell’”Anolf”, l’Associazione nazionale oltre le frontiere e la Consulta comunale per gli immigrati guidata da Ramzi Harrabi.

Sul palco c'era Moni Ovadia, da sempre volto, voce e anima della lotta per il rispetto dei diritti umani, e i cantautori Mario Incudine, protagonista lo scorso anno con Ovadia della tragedia “Le Supplici” di Eschilo, Lello Analfino dei Tinturia e Giovanni Caccamo, vincitore di Sanremo tra i giovani nel 2015. Con Ovadia, Incudine, Lello Analfino e Caccamo sul palco del Teatro Greco ci sono anche Imma Villa, Fausto Russo Alesi, Sergio Mancinelli ed Elena Polic Greco, protagonisti di “Fedra” di Seneca che sarà in scena dal 23 al 26 giugno, e poi musicisti, attori, e gli allievi dell’Accademia d’arte del dramma antico, dai più piccoli ai ragazzi della sezione “Giusto Monaco”.

Lo spettacolo ha spaziato tra la poesia, il dramma classico, la musica di Incudine, Analfino e Caccamo e ha dato la possibilità di rivivere un momento tratto dalla tragedia “Le Supplici” di Eschilo che l’anno scorso al Teatro Greco ha ottenuto un successo strepitoso.

“I siciliani da sempre sono stati aperti all’accoglienza – dichiara Moni Ovadia – e ancora oggi forniscono quotidianamente uno straordinario esempio della propria capacità di accogliere e della vocazione culturale ed etica della Sicilia”.

 

 

 

Attachments:
Download this file (gr2016.pdf)gr2016.pdf[Giornata mondiale del rifugiato 2016]1087 kB