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MISERICORDIA E SACRIFICIO

MISERICORDIA E SACRIFICIO


Il Dio a servizio degli uomini, che considera figli suoi, rende inutile il culto inteso quale offerta o servizio reso a un Dio che ormai non chiede né ha bisogno di qualcosa. Su questo culto si fondava la religione.
L'alternativa proposta di Gesù è la fede, intesa quale risposta dell'uomo al dono d'amore che Dio fa di se stesso. Mentre nella religione il culto diminuiva l'uomo che si privava di qualcosa per donarlo a Dio, nella fede il nuovo culto, inteso come prolungamento agli uomini dell'amore comunicato da Dio (Gv 4,21-24; Rm 12,1), potenzia l'uomo, e lo arricchisce della stessa vita divina.
Mentre la religione prescrive il sacrificio nei confronti di Dio, Gesù insegna l'amore nei confronti degli altri, riallacciandosi a quanto espresso da Osea: Misericordia io voglio e non sacrificio (Os 6,6; Mt 9,13; 12,7).
L' unico culto che il Padre richiede e cerca è quello in spirito e verità (Gv 4,24) mediante l'accoglienza del suo amore e il prolungamento all'umanità. Dare culto al Padre significa collaborare nella sua attività creatrice, stando sempre a favore degli uomini, nella costante pratica di un amore fedele.